La storia del sistema carsico delle Grotte delle Poesie - Roca Vecchia

14/04/2021

Grotta della Poesia Grande e Piccola 

Roca Vecchia (Melendugno - LE)

Il nome lirico delle due grotte che si aprono sul tavolato calcareo poco a sud di Roca Vecchia sembra calzare a pennello: acqua e roccia insieme, a creare un'irresistibile tavolozza di colori. In realtà il nome svela molto dell'origine delle cavità: deriverebbe dal termine poisìa, una forma dialettale del griko (la lingua che ancora si sente parlare in questo lembo di terra ellenofona noto come Grecìa Salentina) che indicava una " bevuta d'acqua", quindi la presenza di una sorgente potabile.

E non sono le uniche: proseguendo a sud, poco oltre la baia di Torre dell'Orso, nelle Grotte dell'Acqua Dolce affiorano risorgive anche nei mesi più aridi. Il mescolamento di acqua marina e dolce, anche meteorica, genera un processo chimico che aumenta notevolmente l'azione di dissoluzione del carbonato di calcio e, insieme ad altri fattori di erosione marina, contribuisce allo sviluppo dell'ampio sistema carsico nel quale ci troviamo. Profonde incisioni fluvio-carsiche solcano quindi le permeabile roccia calcarea: sorgenti, cavità ipogee, grotte doline, cunicoli caratterizzano tutto l'area, soggetta a episodi frequenti di frane e crolli.

È un mondo affascinante e nascosto quello che si apre sotto i nostri piedi e, come sempre accade nei sistemi carsici, quello che ammiriamo in superficie è solo la punta dell'iceberg. Sotto il piano del tavolato, per un'estensione di circa 150 mt, si aprono tra grandi stanze principali collegate da gallerie e sifoni. Due di queste, parzialmente sommerse dall'acqua, con diametri che raggiungono i 50 mt e alte sino a dieci, sono state interessate dal crollo parziale delle rispettive volte. Il risultato sono le due aperture (Poesie Piccola e Poesia Grande) che vediamo in supercie; si tratta quindi di doline di crollo. Alcuni studiosi, attraverso indagini geofisiche, hanno ipotizzato la presenza di una quarta cavità di notevoli dimensioni riconducibile forse allo stesso sistema carsico.

Il valore archeologico della Grotta della Poesia Piccola, ora recintata, è dovuto al ritrovamento di iscrizioni e testimonianza epigrafiche di epoca tardo preistorica e di lingua messapica e latina. L'iconografia rinvenuta riguarda figure umane, animali e astratte. La grotta della Poesia era, per il popolo dei Messapi un importante santuario dedicato al dio Thaotor (colui che dona salvezza) oltre che un luogo dove era possibile approviggionarsi di acqua ( in griko poisìa significa "sorgente di acqua dolce").

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