Top 5 piatti tipici di Locorotondo da gustare in viaggio

23/03/2020

 

Prepara le papille gustative ad un viaggio nella Valle d’Itria… tra un assaggio e l’altro, alla scoperta di piatti tipici tra i sapori di questa terra!

 

Viaggiare è anche mangiare tipico. Per vivere l’esperienza di conoscenza di un nuovo luogo, bisogna assaggiare i piatti tipici, ne siamo convinti.
Sapori nuovi, ricette inedite, preparazioni goduriose: la scoperta del mondo passa spessissimo dal palato!
E allora eccoci pronti a suggerire 7 piatti tipici di Locorotondo, da provare quando si visita questa città!

La lotta per la scelta è stata davvero molto dura. Non vogliamo stilare nessuna classifica e di sicuro ci sono altre ricette pazzesche della tradizione locale.
Queste sono le 7 pietanze scelte dalla Toureventitalia… Aspettiamo i tuoi commenti e suggerimenti!

 

1 - A CIALLÉDDE

 E' un piatto della cucina contadina povera di altri tempi, ma il fatto d'essere nutriente, leggero e fresco lo rende estremamente attuale. Veniva consumata alle prime ore dell’alba per affrontare una dura giornata di fatica e, a volte, al rientro serale insieme alla famiglia nel piatto mastro.

Evoca profumi e sapori ormai dimenticati, si rende adatto per le serate estive. In una capiente coppa si mette dell'acqua fredda, e vi si schiacciano dei pomodori, quelli piccoli e dolci, un tenero gambo di sedano tritato, un'abbondante presa di solare origano, sale quanto basta; facoltativi sono il pepe o il peperoncino e l'aglio. Rimestare il tutto, quindi immettere nella coppa del pane casereccio raffermo e precedentemente spezzettato e nuovamente rimestare lentamente affinché il pane possa assorbire l'intruglio saporoso.

Eccoci, finalmente è pronta, da servire con un bel giro d’olio extravergine d’oliva.

 

2 -  CICERI E TRIA


Di antica memoria è il piatto più tipico del Salento, è una pasta fritta che accompagna ceci.

La caratteristica di questo piatto sta nella cottura della pasta: questa viene in parte fritta e in parte bollita e unita ai ceci cotti con olio extravergine di oliva, aglio, cipolla e aromi. Si tratta di un piatto molto antico

La pasta è fatta con la farina di grano duro, acqua, ceci, pomodorini, cipolla, prezzemolo, alloro, pepe nero, sale e olio.

Esistono diverse varianti di questo piatto e alcune prevedono l’aggiunta di pomodoro.

 

3 - GNUMERÈDDE SUFFUCHÈTE

Il fatto che le interiora degli animali fossero una prelibatezza culinaria non dovrebbe far storcere il naso agli increduli; infatti è ben noto, sin dall'antichità classica, quanto i nostri cugini greci amassero le frattaglie degli animali; per questo quando immolavano le vittime sacrificali (bovini ed ovini) ai loro dei, appena sventrata la tenera bestia, arrostivano le ancora fumanti visceri sui carboni ardenti consumandole avidamente, mentre ironia della sorte, lasciavano bruciare tutto il resto della carcassa.
I gnumerèdde suffuchete si preparano con trippa, ed interiora di agnello adulto (agnellone), ridotte in piccole porzioni avvolte in un riquadro di trippa e legate a mo' di gomitolo da un segmento di budella (involtino); all'interno si inseriscono alcune foglie di prezzemolo.

 

 

4 - ORECCHIETTE ALLE CIME DI RAPA E MOLLICA

Un must della tradizione culinaria pugliese sono senza dubbio le orecchiette alle cime di rapa, un primo da gustare assolutamente.
Pulite e lavate le cime di rapa e lessarle; bollire prima la pasta, poi le rape; rosolare l'aglio nell'olio aggiungendo acciuga e alloro: far disfare l'acciuga. Soffriggere la mollica di pane in olio d'oliva, scolare la pasta con le cime e condire con il soffritto e la mollica, aggiungere peperoncino piccante e servire.


5 - PUREA DI FAVE BIANCHE CON CICORIA SELVATICA

Scoprire come il sapore amarognolo delle cicorie e la dolcezza delle fave si sposano alla perfezione in un piatto salutare e naturale. Di origine contadina, questo piatto utilizzava i prodotti delle campagne salentine come le fave e le cicorie che crescevano selvatiche. E’ un piatto gustoso, semplice e sano

 Questo celebre piatto viene preparato mettendo in una pignata di creta una buona qualità di fave cottoie, sgusciate e tenute a bagno sin dalla sera precedente; viene aggiunta acqua fino a completa copertura quindi con adeguato coperchio si mette a cuocere nel camino a fuoco lento (o fuoco medio sul fornello).
Si avrà cura di tanto in tanto d'asportare la schiuma e le impurità di superficie, salare verso fine cottura. A questo punto, le fave ormai ridotte ad una informa poltiglia vengano ammaccate vigorosamente con un robusto cucchiaio di legno irrorandole con una generosa dose di olio extravergine di oliva fino a farle diventare una cremosa purea.

 

 

 

 Avrai capito che, prima di partire per un viaggio a Locorotondo ti conviene tenerti leggero: lì dovrai necessariamente assaggiare tutto!
Pancia mia fatti capanna!

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